I rievocatori possono essere professionisti del settore o spesso hobbisti di età e provenienza variabile. L’abbigliamento e le attrezzature possono essere acquistate on-line o in fiere specializzate, o come più spesso accade direttamente autoprodotte dai rievocatori stessi.
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Il buon rievocatore si serve delle fonti (iconografiche, storiche, archeologiche, documentarie, bibliografiche) e vi si attiene per quanto più possibile, implementandole in maniera verosimile e rendendole chiare al pubblico.
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In linea generale per fare un buon lavoro è fondamentale documentarsi e tentare di ricostruire al meglio ogni particolare, con attenzione ai materiali. Per una rievocazione di qualità non si può prescindere dalla ricostruzione.
La ricostruzione aspira a essere inappuntabile nella produzione di indumenti o di attrezzi o di armi, nel tentativo di comportarsi e ripetere gesti antichi; si tratta di un’attività che richiede studio e applicazione sia di tipo bibliografico che nella sperimentazione sul campo, sfociando molto spesso nell’archeologia sperimentale.
Un buon esempio: Catavignus
[Testo a cura della dott.ssa Giulia Berruto]