La Danza delle Matronae Dervonnae

 

La Danza delle Dervonnae è una danza femminile, ideata da alcune componenti del nostro gruppo storico e perfezionata negli anni. Questa danza è stata creata a partire da fonti storiche ed attestazioni archeologiche; le movenze sono state curate nel dettaglio per essere attendibili dal punto di vista storico e filologico.

In Gallia durante il periodo romano sono state realizzate molte dediche a gruppi di divinità femminili, chiamate Matres – Matrae – Matronae – Iunones; si tratta di un culto di origine celtica, un culto privato che non disponeva di un clero specializzato, di cui non troviamo tracce nei testi degli autori antichi; ci sono tuttavia pervenute molte preziose testimonianze di questo culto dall’analisi di epigrafi di età romana, che ci permettono di ipotizzare una ricostruzione degli antichi culti delle epoche precedenti.

Si tratta di una vera e propria osmosi tra culti celtici, italici e latini e questo è evidente anche dalla differenza nella raffigurazione di tali divinità in ambito transalpino e cisalpino: a nord delle alpi le dee sono rappresentate sedute in atteggiamento ieratico, mentre a sud delle stesse esse divengono giovani fanciulle danzanti a braccia incrociate, con chiare analogie a raffigurazioni italiche quali la tomba delle danzatrici a Ruvo di Puglia.

Ci sono pervenute quattro raffigurazioni delle Matronae Dervonnae della Gallia Cisalpina: da Bene Vagienna (CN), purtroppo perduta, da Angera (VA), da Pallanza (VB) e da Avigliana (TO).

Il nome Dervonnae prende origine dal nome celtico della quercia, albero sacro presso questa cultura, attorno al quale le fanciulle di Angera sembrano danzare.L’origine di tale culto gallo romano è sicuramente più antica ed affonda le sue radici in un culto celtico zoomorfo, nel quale le divinità avevano il potere di trasformarsi in uccelli e come tali erano rappresentate; l’unica testimonianza più antica per la quale si può supporre una raffigurazione delle stesse divinità in forma antropomorfa è la Pietra delle Madri, trovata a Viù (TO), datata al II – III sec a.C.

(Testi a cura di Giulia Berruto)

Immagine bassorilievo Avigliana da: La “statio ad fines” in borgata Malano, 2010

Immagine bassorilievo Angera da: http://www.matri-arke.org/

Immagine bassorilievo Pallanza da: http://www.sitbiella.it/novara/libro/pagine/studi_di_sintesi/cultiRomani...

Immagine bassorilievo Viù da: http://www.eco-spirituality.org/eupm-020.htm

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La danza delle Dervonnae
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