Tra i numerosi reperti conservatisi nelle paludi del nord Europa vogliamo qui citare due tra i più suggestivi ritrovamenti, si tratta dei corpi di due donne:
ELLING WOMAN
La donna è stata trovata nel 1938 a Silkeborg, Danimarca.
Il corpo, datato al280 aC, era avvolto in un mantello di pelle di pecora, con un mantello di cuoio legata intorno le gambe della donna. Il volto era mal conservato.
La donna era stata impiccata come l’uomo di Tollund, trovato nella stessa palude dodici anni dopo.
Lei è famosa per la sua treccia lunga 90 cm, acconciata in modo elaborato.
LA DONNA DA HULDREMOSE
Nel II secolo a.C. una donna è stata posta in buco in una torbiera a Huldremosen (Ramten, Djursland). Le particolari condizioni del luogo di deposizione, prima tra tutte l’assenza di ossigeno, hanno permesso l’intera conservazione del corpo, dei capelli e dei vestiti.
La donna è stata riscoperta nel 1879, durante l’estrazione di torba dal deposito.
La donna aveva più di 40 anni, era anziana per gli standard dell’epoca. La mummia presenta i segni di un taglio violento, che aveva quasi reciso il suo braccio destro prima della morte. Tali evidenze hanno fatto supporre che la donna sia stata vittima di un sacrificio.
Gli abiti della donna da Huldremose sono molto ben conservati. Essi erano composti da una gonna di lana a quadri, una sciarpa di lana a quadri e due capi di pelliccia.
La gonna era tenuta in vita da un cinturino in pelle sottile inserito in una cintura intrecciata. La sciarpa era avvolta attorno al suo collo e fissata sotto il braccio sinistro da un “bottone” in osso di uccello.
Ella indossava poi un mantello realizzato con 11 pelli di agnello di colore marrone scuro, per la maggior parte, e chiaro, nella parte inferiore. La pelliccia era rivolta verso l’esterno. Il mantello presenta molte tracce d’usura, dovute all’uso prolungato. Sono state contate 22 toppe, una delle quali, sigillata, conteneva un pettine in osso e altri oggetti, probabili amuleti.
I lunghi capelli della donna erano legati con una corda di lana, che si avvolgeva anche attorno al collo. Anche un altro filo di lana, da cui pendevano due piccole perle d’ambra, era legato attorno al collo.
Un esame approfondito del corpo della donna ha rilevato la presenza di indumenti intimi in fibre vegetali, forse ortica o lino, decomposti purtroppo prima del rinvenimento.
La gonna e la sciarpa mostrano l’uso di uno schema di tessitura alternato, a scacchi.
Il lungo periodo di permanenza nelle acque della palude ha trasformato l’originario colore degli abiti in marrone; analisi scientifiche hanno però dimostrato che i colori originari fossero il blu per la gonna e il rosso per la sciarpa.
(Testi a cura di Giulia Berruto)